RICORDO DI ARTURO ED ENRICO DURANTINI

Enrico Durantini

 

Arturo Durantini Agli albori della storia della radiofonia italiana, i fratelli Arturo ed Enrico Durantini possono essere considerati i "pionieri" del giornalismo radiofonico. Infatti si deve a loro la realizzazione del primo giornale radio andato in onda nel 1924, quando la Rai si chiamava Uri (Unione Radiofonica Italiana) ed aveva la propria sede nella casa di Trilussa, poi sede della Fono Roma, in via Maria Cristina. Enrico fu l'ideatore del primo GR, di cui Arturo fu il primo speaker. Insieme ai Durantini, vi era un terzo giornalista, Repetto, che si occupava dello sport.

Enrico Durantini

 

Oltre a diffondere le notizie dai microfoni di questa emittente ancora essenziale ma già professionale, tra un notiziario e l'altro i tre recitavano dei testi drammatici per intrattenere il pubblico, che negli anni Venti iniziava ad ascoltare la radio grazie ai primi apparecchi a galena.
I due giornalisti erano figli di Pietro Durantini, redattore tra fine '800 ed inizio '900 del quotidiano "Vecchia Roma", giornale locale su cui anche Enrico aveva iniziato a scrivere. Enrico Durantini (1885 - 1957), detto Righetto, proseguì la sua attività lavorando per numerose testate nazionali. Attaccatissimo alle tradizioni e alla cultura della propria città, amava interpretare le poesie dell'amico Trilussa, fu lui stesso poeta romanesco, oltre che sportivo e socio della Romana di nuoto, l'associazione dei fiumaroli che frequentavano le rive del Tevere, ancora balneabile. Fu anche tra i fondatori del sindacato cronisti e addetto all'ufficio stampa del Comune di Roma.
Arturo Durantini, "una voce calda, incisiva, piacevole" scrisse Guglielmo Ceroni sul Messaggero in occasione della scomparsa avvenuta nel 1949, oltre ad essere un bravo attore di filodrammatica e un valido giornalista, fu per anni funzionario dell'Eiar e direttore del GR.

Sfogliando gli articoli pubblicati in seguito alla loro scomparsa, ritagli di giornale conservati da Pietro Durantini, figlio di Arturo, emerge nitido il ritratto di due grandi protagonisti non solo della storia della radio ma del vivace milieu culturale nato nella capitale nella prima metà del '900.

copyright A cura di Emilia Morelli

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Poesia dedicata a Pietro ed Enrico Durantini

A Pietro e Enrico Durantini

Ve vojo propio scrive du’ verzetti,
a voi che adesso sete benedetti.
De certo ve chiamate Durantini
Pietro e Enrico..antenati eccerzi.
‘Na strada su li monti Tibburtini
v’è dedicata pe’ li vostri verzi.

Io so’ vostra nipote..so’ Paoletta..
e certo nun ce stò cor vostro paro…
Però cerco de davve un poco retta..
cor tempo, forze.. quarche cosa imparo.

Pe’ mò magara ,teneteme la mano..
soffiateme a l’orécchia li stornelli
così che li sonetti piano..piano
rissomijno a li vostri ..che so’ belli!..

 

INDICE POESIE di Paola Durantini freccia avanti

A Pietro ed Enrico Durantini

Vi voglio proprio scrivere due versi,
a voi che ora siete in cielo.
Certamente vi chiamate Durantini
Pietro ed Enrico..antenati eccelsi.
Sulla via Tiburtina vi è stata dedicata una strada
per la bellezza dei vostri sonetti..

Io sono vostra nipote..sono Paola...
certamente non sono brava come voi...
Però cerco di continuare il vostro lavoro...
con il tempo forse imparerò.

Per ora, se potete, tenetemi la mano...
suggeritemi all'orecchio le parole
affinchè i miei sonetti piano...piano
possano somigliare ai vostri...che sono tanto belli!

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